Gesù ai tempi del M5S

Gesù si avviò allora verso il Monte Citorio. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora il PD e il PDL gli condussero un uomo (tale
De Rosa) sorpreso in insulti sessisti e, postatolo nel mezzo, gli dissero: «Maestro, quest’uomo è stato sorpreso in flagrante turpiloquio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare uomini come questo. Tu che ne dici?». Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi non si è mai augurato la morte di Berlusconi o della Gelmini, chi di voi non ha mai fatto allusioni sessuali sulla Minetti o sulla Carfagna, chi di voi non ha mai fatto battute sul deputato Bocchino, scagli per primo la pietra contro di lui». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con l’uomo là in mezzo. Alzatosi allora Gesù gli disse: «Uomo, dove sono? Nessuno ti ha condannato?». Ed egli rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù gli disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».



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